La malattia ti cambia, dentro e fuori. Cambia la tua mente e il tuo corpo, lentamente, inesorabilmente.
Quando sei giovane quasi devi nascondere la tua femminilità perché il rischio che quello che si vede fuori non faccia credere a quello che si ha dentro è pericoloso e terribilmente devastante.
Poi diventi una donna e quasi dimentichi cosa vuol dire una carezza, una abbraccio, l’amore.
La malattia devasta tutto. Ti fa odiare quello che una volta amavi, ti fa aver paura del piacere quasi come del dolore. Nessuno parla mai di questo aspetto delicato ma così profondo che ti spacca il cuore. Nessuno prende mai in considerazione gli effetti devastanti di una malattia cronica, nessuno.
La femminilità, il piacere, la fisicità vengono compromessi: prima dalla superficialità di chi dovrebbe aiutarti, poi dai segni profondi del dolore che padroneggia su qualsiasi sensazione tu voglia provare, come se fosse geloso del suo trono conquistato in anni di malattia. Doversi privare di quello che tutti danno per scontato non è solo una sofferenza, è una vera condanna.
La condanna di desiderare e non poter avere.

Opera “Desire” di deborah_capanna_art
La Zebrah Rosa® di Deborah Capanna