Il Dolore

Almeno una volta nella vita tutti dovrebbero provare cosa vuol dire convivere con il dolore.

Quel dolore intenso, bruciante, pungente, sordo, acuto, cronico, che ti devasta l’anima.

Quel dolore che ogni giorno, come una goccia, lentamente scava la corazza che indossi.

Quel dolore che ti costringe a fare pensieri che non vorresti mai fare.

Quel dolore che non passa con niente, che ti urla nelle orecchie tutta la sua potenza.

Quel dolore che ti isola, ti emargina, ti discrimina.

Quel dolore che ti fa sentire tremendamente sola, incompresa, derisa, umiliata.

Quel dolore che ti soffoca, ti schiaccia il cuore, ti lascia in ginocchio senza fiato.

Quel dolore invisibile che ti rende invisibile.

Quel dolore che ti fa capire l’importanza di quello che non puoi avere.

Quel dolore che tutti dovrebbero provare per rendere l’indifferenza empatia.

@deborah_capanna_art

La Zebrah Rosa® by Deborah Capanna

Desire

La malattia ti cambia, dentro e fuori. Cambia la tua mente e il tuo corpo, lentamente, inesorabilmente.

Quando sei giovane quasi devi nascondere la tua femminilità perché il rischio che quello che si vede fuori non faccia credere a quello che si ha dentro è pericoloso e terribilmente devastante.

Poi diventi una donna e quasi dimentichi cosa vuol dire una carezza, una abbraccio, l’amore.

La malattia devasta tutto. Ti fa odiare quello che una volta amavi, ti fa aver paura del piacere quasi come del dolore. Nessuno parla mai di questo aspetto delicato ma così profondo che ti spacca il cuore. Nessuno prende mai in considerazione gli effetti devastanti di una malattia cronica, nessuno.

La femminilità, il piacere, la fisicità vengono compromessi: prima dalla superficialità di chi dovrebbe aiutarti, poi dai segni profondi del dolore che padroneggia su qualsiasi sensazione tu voglia provare, come se fosse geloso del suo trono conquistato in anni di malattia. Doversi privare di quello che tutti danno per scontato non è solo una sofferenza, è una vera condanna.

La condanna di desiderare e non poter avere.

Opera “Desire” di deborah_capanna_art

La Zebrah Rosa® di Deborah Capanna

Ninfea

ll continuo movimento è il mio piano di gioco.
Mai fermarmi abbastanza a lungo per non rischiare di rimanere impantanata in pensieri scomodi e dolorosi; 
di inciampare in amori senza via d'uscita; 
di scontrarmi con amicizie di convenienza. 
Saltare di progetto in progetto, 
di meta in meta, 
di cuore in cuore, 
è il mio moto perpetuo. 
Come una donna in equilibrio sulle foglie di ninfea, 
sono sempre attenta a non bagnarmi. 
Per me,
toccare l’acqua, 
significa morire. 

Deborah Capanna

La Zebrah Rosa® by Deborah Capanna

Vorrei

Vorrei liberarti dalle paure che vivono nel profondo della tua anima e regalarti quello di cui hai bisogno.
Vorrei farti piangere di gioia tutte le tue lacrime per non lasciarne più al dolore.
Vorrei farti provare l’amore, quello che ti lascia addosso la voglia di vivere per poterlo rifare ancora.
Vorrei farti sentire la persona più importante della mia vita perché semplicemente lo sei. 

Deborah Capanna


La Zebrah Rosa® by Deborah Capanna

L’ultimo battito

Vorrei dirti tante cose,
ma non posso,
o non voglio,
o semplicemente non ci riesco.
Perché ho paura di non essere capita,
creduta,
voluta.
E allora le tengo per me,
per non metterti in imbarazzo,
per non costringerti a dirmi che forse ho sbagliato,
che probabilmente ho frainteso,
che ho vissuto dentro una storia solo mia.
Continuerò a volerti,
ma lo farò in silenzio.
Scriverò di te,
attraverso i pensieri di qualcun altro,
che diventeranno i miei.
E chissà che un giorno,
leggendoli per caso,
non ti venga voglia di scrivermi.
Allora capirai che ti ho sempre amato,
dal primo giorno,
dal primo istante,
dal primo battito.

Deborah Capannanello2.jpg

La Zebrah Rosa® by Deborah Capanna

…nonostante me.

A chi riconosce la tristezza dietro a quei sorrisi illusori che uso per far credere che sto toccando il cielo con un dito quando in realtà sono in bilico su un burrone.
A chi sa far crollare i muri che mi costruisco con maschere di cartone per nascondere quello che nessuno vorrebbe mai conoscere.
A chi sa spogliarmi della corazza che indosso per proteggermi da quello che mi può ferire profondamente, oltre la carne, dritto al cuore.
A chi mi salva e mi afferra prima di precipitare.
A chi crede a quello che non può vedere.
A chi sa restare con me, nonostante me.

Deborah Capanna

nonostante meLa Zebrah Rosa® by Deborah Capanna