E sono 46….

Il compleanno… Maledetto, magnifico giorno… Cosa si festeggia esattamente al compleanno? O meglio, cosa dovrei festeggiare io?… Sicuramente non gli anni di malattia… Non la sofferenza che questa bestia rara mi regala ogni giorno da tutta la vita … Non la superficialità e l’ignoranza che ho incontrato nella mia battaglia senza fine e che mi hanno portato via gli anni più belli… Non l’opportunismo che, anche in questo giorno, e senza nemmeno grande sorpresa, ho avuto modo di leggere tra gli auguri che ho ricevuto…

Cosa mi rimane quindi?…

Sicuramente il mio coraggio, che da sempre, ogni giorno, mi spinge a non mollare, a cadere e a rialzarmi un milione e una volta… La mia dignità, che non perdo mai, anche quando tutto sembra non avere soluzione… quando tutti mi vogliono diversa, o meglio uguale agli stereotipi a cui siamo abituati… .quando anche arrivare a fine mese è un’impresa che pochi riescono a capire… Quindi, riassumendo in un’unica parola, la vera protagonista di questo quarantaseiesimo compleanno, meritevole di festeggiamenti, è la mia resilienza. Una capacità alimentata dalla mia rabbia, quella vera, quella sana, quella che mi permette di avere ancora la forza di credere che tutto può migliorare.

Per questo chiedo a chi, ancora oggi, si permette di giudicarla come un sentimento negativo, di provare a pensare di ritrovarsi malato e di perdere tutto, lavoro, famiglia, anni di vita… Ma non una volta, un miliardo di volte, e nonostante questo, riuscire sempre a reiventarsi una via di fuga, una soluzione. Non so in quanti riuscirebbero a farlo.

Ci vuole davvero tanto fegato per vivere in un mondo in cui possedere una rarità è un prestigio, esserlo è una condanna.

Grazie a tutti (o quasi) per gli auguri.

Felpa La Zebrah Rosa – brand

La Zebrah Rosa by Deborah Capanna